Dichiarazione di successione: la checklist completa dei documenti da raccogliere

Se stai preparando la dichiarazione di successione, la prima regola è semplice: avere i documenti giusti, nel formato corretto, prima di iniziare la compilazione. Questo evita richieste di integrazione, sanzioni per ritardi e rimbalzi tra uffici. In questa guida trovi quali documenti servono davvero, perché servono e come reperirli rapidamente — con riferimenti chiari a quando usare l’autocertificazione, quando occorrono traduzione e apostille e come organizzare il dossier per l’invio telematico.

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Che cos’è e quando va presentata

La dichiarazione di successione è l’adempimento fiscale con cui si comunica all’Agenzia delle Entrate il trasferimento del patrimonio del defunto (immobili, conti, partecipazioni, ecc.).
Si presenta
solo online e, in via ordinaria, entro 12 mesi dall’apertura della successione (di solito la data del decesso).
L’obbligo riguarda gli
eredi e i legatari; nei casi particolari intervengono anche l’esecutore testamentario, il curatore dell’eredità giacente e altri soggetti previsti dal TUS.

Attenzione: l’esonero dalla presentazione è possibile solo se si verificano tutte queste condizioni insieme:

  • eredità devoluta a coniuge e parenti in linea retta;

  • attivo ereditario ≤ 100.000 €;

  • assenza di immobili o diritti reali immobiliari.

In ogni altro caso, la dichiarazione va presentata.

Documenti anagrafici del defunto: cosa serve davvero

Per compilare correttamente i quadri anagrafici del modello servono:

  • Certificato di morte oppure autocertificazione (valida verso la Pubblica Amministrazione). Se devi mostrarlo a banche o assicurazioni, prepara la copia conforme richiesta.

  • Codice fiscale, documento d’identità e ultima residenza del defunto: sono dati chiave per individuare l’ufficio competente e per il calcolo delle imposte ipotecaria e catastale.

  • Stato di famiglia storico e, se rilevanti, certificato di matrimonio, divorzio o vedovanza: servono per dimostrare i rapporti di parentela che incidono su aliquote e franchigie.

  • Se ci sono atti o certificati formati all’estero, predisponi traduzione ufficiale e legalizzazione o apostille (Convenzione dell’Aja 1961), altrimenti potrebbero non essere accettati.

Documenti di eredi e legatari: come evitare errori di calcolo

Ogni avente diritto va identificato in modo completo:

  • Documento d’identità e codice fiscale per ciascun erede o legatario.

  • Prova del rapporto di parentela (stato di famiglia o autocertificazione) per applicare correttamente franchigie e aliquote.

  • Rinuncia all’eredità: se qualcuno ha rinunciato, allega la copia dell’atto (notaio o cancelleria del Tribunale).

  • Minorenni o incapaci: le attività sono svolte dal rappresentante legale; in alcune situazioni può servire l’autorizzazione del Giudice Tutelare.

Errore frequente: dimenticare un legatario indicato in testamento — anche un singolo bene a titolo particolare va dichiarato.

Patrimonio del defunto: immobili, conti, titoli, partecipazioni e passività

Qui si gioca gran parte della pratica, perché da questi documenti dipendono base imponibile e voltura.

Immobili e terreni. Tieni a portata di mano atti di provenienza, dati catastali e rendite. Con l’invio telematico puoi chiedere la voltura automatica: se i dati catastali sono coerenti, eviti una pratica separata. Prima di inviare, verifica eventuali incongruenze (subalterni, intestazioni, quote).

Conti correnti, libretti, titoli. Alle banche e a Poste richiedi un’attestazione dei saldi alla data del decesso e, se presenti, il dettaglio dei dossier titoli. È il documento che fa fede per il valore da indicare in dichiarazione.

Quote e partecipazioni. Prepara visura camerale, atto costitutivo/statuto e — se disponibile — ultimo bilancio o una perizia per supportare il valore indicato. Le partecipazioni possono incidere molto sulla base imponibile: meglio documentare con cura.

Passività deducibili. Puoi portare in deduzione debiti esistenti alla data di apertura della successione (mutui, prestiti, imposte dovute, ecc.) e spese funerarie (entro i limiti di legge), oltre a spese mediche se sostenute e documentate.
Regola d’oro: conserva
pezze giustificative, contratti, estratti, fatture e quietanze. Le passività senza prova rischiano di essere disconosciute.

Casi particolari: testamento, imprese, estero, cassette di sicurezza

Testamento. Se è olografo o segreto, prima della dichiarazione va pubblicato dal notaio. Invia copia autentica del testamento e verbale di pubblicazione: sono essenziali per individuare correttamente eredi, legatari e pesi.

Imprese e aziende. Oltre alla documentazione societaria, raccogli visure, ultimo bilancio e ogni elemento utile a motivare il valore (perizie). In alcuni casi possono applicarsi regimi agevolativi, ma serve una valutazione professionale.

Beni o atti dall’estero. Prevedi tempi tecnici per traduzione e apostille/legalizzazione. Senza queste formalità, allegati e certificati stranieri difficilmente passano i controlli.

Cassetta di sicurezza. L’apertura richiede la presenza di un notaio o di un funzionario dell’Agenzia con redazione di verbale/inventario. Il verbale si allega alla dichiarazione; non confondere l’inventario con la registrazione dell’atto (che non è richiesta in termine fisso secondo la prassi).

Presentazione telematica e pagamenti: come chiudere senza intoppi

Puoi presentare la dichiarazione con la procedura web “Successione precompilata”comoda se la situazione è lineare — oppure con il software di compilazione (più flessibile per patrimoni articolati) e software di controllo.
L’invio avviene tramite
Desktop Telematico o per il tramite di un intermediario abilitato (commercialista, CAF, notaio).

Per i pagamenti (imposte ipotecaria e catastale, bollo, tributi speciali) la strada ordinaria è l’addebito diretto sul conto indicato in dichiarazione; in alcune casistiche è previsto l’F24.
Dopo l’invio ricevi:

  • Ricevuta di presentazione della dichiarazione;

  • Esiti di voltura catastale (se richiesta);

  • Attestazioni dei pagamenti.

Conserva tutto in un dossier digitale (PDF firmati o marcati) e, se utile, stampa di cortesia per i colloqui con banche e assicurazioni.

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